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Bonus Sud 2021 e Industria 4.0: cumulo incentivi fino al 95% anche per le aziende con codice Ateco 52. Buone notizie per le imprese del Sud, grazie alle novità della legge di Bilancio 2021, con un mix di cumulabilità e aliquote maggiorate. Le agevolazioni fiscali s'inseriscono nel contestuale rinnovo del bonus per gli investimenti nel Mezzogiorno e delle nuove misure relative al Piano transizione 4.0, che rende più produttivo investire nel Sud d'Italia.
Il Credito Imposta Sud per Investimenti nel Mezzogiorno o Bonus Investimenti Sud è un regime di aiuti che premia le imprese che acquistano macchinari, impianti e attrezzature destinate a strutture produttive nuove o esistenti, garantendo un credito di imposta liquidità immediata mediante compensazione in F24.
L’agevolazione riguarda gli investimenti al Sud in beni strumentali nuovi, anche mediante sottoscrizione di contratti di leasing, destinati a strutture produttive ubicate nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, con un investimento iniziale che rientri nelle seguenti categorie:
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creazione di un nuovo stabilimento;
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ampliamento della capacità produttiva di uno stabilimento esistente;
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diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente per ottenere prodotti nuovi e mai fabbricati;
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cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.
Il bonus è attribuito nella misura pari al 45% nel caso di piccole imprese, del 35% per le medie e del 25% per quelle di grandi dimensioni. Per il Molise e l’Abruzzo, invece, le percentuali di aiuto sono ridotte rispettivamente al 30%, al 20% e al 10 per cento.
Inoltre, tra i principali vantaggi del Bonus Investimenti Sud vi è la possibilità di cumularlo con altre misure previste dal Piano Transizione 4.0, ovvero:
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Credito d’imposta per investimenti in Beni Strumentali: sostituisce l’iper e il super ammortamento. Il bonus favorisce le imprese che acquistano beni strumentali nuovi, materiali ed immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. L’agevolazione fiscale varia in base alla tipologia di spesa, relativa a: “Beni materiali 4.0”, “Beni immateriali (software 4.0)”, “Investimenti ordinari”.
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Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design: incentiva le spese di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, innovazione tecnologica ed attività di innovazione e design, finalizzate alla crescita e alla competitività delle imprese, anche in ottica di economia circolare e sostenibilità ambientale. Per le spese sostenute nel 2020, l’agevolazione introduce diverse aliquote in base alla tipologia di investimento.
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Credito d’imposta Formazione 4.0: sostiene la formazione, finalizzata alla trasformazione tecnologica e digitale, e copre i costi di personale e docenti impegnati nelle attività formative. L’intensità d’aiuto varia in base alla dimensione dell’impresa.
Quindi, bonus raddoppiati per le imprese che investono al Sud.
L’Agenzia delle Entrate conferma il cumulo tra il credito d’imposta per investimenti in beni da destinare a strutture produttive nel Mezzogiorno e il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, comprensivo dei beni immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica secondo il modello Industria 4.0.
Le imprese possono ottenere entrambi i benefici e raggiungere fino all’95% di copertura sugli investimenti. Un'occasione irrinunciabile per le imprese del Mezzogiorno, che godranno di enormi opportunità nell’attuazione di progetti d'investimento innovativi.
Credito d’imposta Sud anche per i settori del magazzinaggio e supporto ai trasporti
L’accesso al Bonus Imprese Sud è condizionato alla comunicazione dell’impresa all’Agenzia delle Entrate, che ne autorizza la fruizione. Il contribuente può utilizzare il beneficio a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta attestante la fruibilità del credito d'imposta. Inoltre, è possibile la rettifica di comunicazioni già rese o la rinuncia.
L’articolo 199 del Decreto Rilancio (Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34) specifica al quinto comma che “l’agevolazione [...] si applica anche ai soggetti operanti nei settori del magazzinaggio e supporto ai trasporti.”
Infatti, tra le attività incentivabili all’interno delle Zona Economica Speciale, che hanno come obiettivo l’aumento della competitività delle imprese, sono comprese quelle relative al settore della logistica, classificate con il codice 52.
Riguardo il “Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti”, il Regolamento UE 651/2014 chiarisce che per «settore dei trasporti» si intende: “trasporto di passeggeri per via aerea, marittima, stradale, ferroviaria e per vie navigabili interne o trasporto di merci per conto terzi”, secondo la classificazione ripresa nell'ordinamento dall’ISTAT con ATECO 2007.
Pertanto, il codice ATECO “52. Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti” rientra nell’applicazione dell’agevolazione di cui ai commi da 98 a 106 dell’articolo 1, Legge 28 dicembre 2015 n. 208.
Un'ottima occasione per chi lavora nel settore, da non lasciarsi sfuggire.
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