Tuttavia, molte di queste risorse sono finite o stanno rapidamente esaurendosi. Ad esempio, il litio è un elemento chiave per la produzione di batterie utilizzate nei veicoli elettrici e nei sistemi di stoccaggio dell'energia. La domanda di litio è in costante aumento, ma le sue riserve sono limitate e potrebbero non essere sufficienti per soddisfare la crescente richiesta. Situazioni simili si verificano anche con altre risorse critiche come il cobalto, utilizzato nelle batterie al litio, e il silicio, necessario per la produzione di pannelli solari.

La carenza di materie prime rappresenta quindi una minaccia per la transizione verso l'energia rinnovabile. Le tecnologie solari e eoliche richiedono grandi quantità di materiali come metalli, minerali e terre rare. L'aumento della domanda di queste risorse potrebbe superare l'offerta disponibile, creando un gap che potrebbe rallentare o addirittura bloccare la produzione di tecnologie chiave per l'energia pulita. Questo potrebbe avere un impatto significativo sull'adozione delle energie rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di gas serra.

Inoltre, la carenza di materie prime potrebbe ostacolare anche la transizione digitale. L'espansione delle tecnologie digitali, come l'internet delle cose (IoT), l'intelligenza artificiale e la connettività 5G, richiede un aumento della produzione di semiconduttori e componenti elettronici avanzati. Tuttavia, l'industria dei semiconduttori è già afflitta da una grave carenza di chip, dovuta a interruzioni nella catena di approvvigionamento di materie prime e a problemi di capacità produttiva. Senza un'adeguata disponibilità di materie prime, la produzione di dispositivi digitali potrebbe subire ritardi e limitazioni, rallentando così la transizione verso un'economia digitale sostenibile.

Affrontare la carenza di materie prime richiede un approccio globale e coordinato. È fondamentale promuovere il riciclaggio e il recupero delle materie prime dai prodotti in disuso, riducendo così la dipendenza dalle nuove estrazioni.