Sostenibilità aziendale, le catene di fornitura sono esposte a rischi che possono causare costi operativi, sanzioni e danni di reputazione. Come monitorarle?

Oggi tutte le aziende vorrebbero promuovere la sostenibilità in modo efficace, nell'intera catena di fornitura. Questo, infatti, aiuta a consolidare la fedeltà di clienti e dipendenti, a incrementare i guadagni e a partecipare alla trasformazione del settore di riferimento. Eppure, come si può essere sicuri di avere fornitori attenti alla sostenibilità, rendendoli parte attiva della crescita aziendale?

Nonostante i notevoli sforzi, spesso quello che riguarda la catena di approvvigionamento viene messo in secondo piano. I fornitori non sono coinvolti nell'intento di operare con il comune obiettivo, anche perché oberati di lavoro e privi di un approccio integrato.

Con un programma di monitoraggio della sostenibilità, invece, si potrebbe riuscire a identificare i rischi e soluzioni correlate. E non solo: aiutare i fornitori a ottimizzare la sostenibilità è a vantaggio di tutta la rete di approvvigionamento.

Eppure, anche se negli ultimi anni sono apparse numerose soluzioni per costruire un programma di approvvigionamento sostenibile, non sono tutte ugualmente efficaci.

Monitoraggio della sostenibilità dei fornitori: 5 fattori da considerare

Quando è il momento di scegliere una soluzione di monitoraggio per la sostenibilità dei fornitori, bisognerebbe fare attenzione ad alcuni step da mettere in pratica. Vediamoli di seguito.

1. Gestione dei rischi in una vasta gamma di settori

Una soluzione di monitoraggio completa dovrebbe essere in grado di aggiornare l'azienda sui rischi della catena di fornitura e sui cambiamenti normativi in un'ampia gamma di settori e paesi. Infatti, qualunque sia l'ambito di riferimento, è probabile che ci si rifornisca da decine se non centinaia categorie d’acquisto.

2. Includere i criteri di valutazione

La riduzione dell’impronta ambientale è già una priorità. Eppure, la pandemia ha rafforzato anche la connessione tra problematiche legate alle sostenibilità e alle metodologie. Quindi, una buona soluzione di monitoraggio dovrebbe includere i criteri per valutare i rischi. Questo per restare al passo anche con il crescente volume di standard da rispettare e iniziative legate a un ampio spettro di questioni.

3. Cercare il confronto

I dati relativi alla valutazione dei fornitori devono essere comprensibili, comparabili e utilizzabili sia per l'azienda che per i fornitori stessi. Per gestire in modo efficace il rischio, infatti, i rispettivi team devono poter rispondere a varie domande: come si comportano i fornitori in termini di sostenibilità? Le prestazioni stanno migliorando? Quali sono le norme nell’area geografica di riferimento, e rispetto al settore? Le soluzioni che valutano questi dati aiutano a fissare obiettivi e soglie per confrontarsi con i fornitori.

4. Integrare il monitoraggio nei processi di supply chain

Per trasformare la sostenibilità in una priorità concreta, occorre integrarla in tutti i processi di approvvigionamento. Per risparmiare tempo e costi, è meglio che la soluzione di monitoraggio preveda una piattaforma integrata con i principali software di pianificazione per la gestione dei rischi.

5. Supporto per la catena di fornitori

Oltre agli strumenti per approcciarsi ai dati sui rischi di sostenibilità, occorre usare strategie per trasformare i processi di gestione, integrando nuove operazioni e supportando i fornitori.

Ad esempio, si potrebbe utilizzare una piattaforma di capacity-building per i fornitori, che offre corsi di e-learning in grado di aiutarli, stimolando l'azione in tutta la catena.

In conclusione, oltre agli strumenti online che  misurano le prestazioni, sarà opportuno integrare i risultati e le soluzioni direttamente nei processi di fornitura. Il programma di approvvigionamento sarà sostenibile solo se in grado di favorire il coinvolgimento attivo nell'azienda e tra i fornitori.

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